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Nicro: Esperienza e avanguardia negli scrubber navali

Avanguardia: questa è la parola chiave per descrivere Nicro. Da quasi cinquant’anni, infatti, Nicro rappresenta l’apripista delle innovazioni sulle lavorazioni speciali delle leghe metalliche, realizzando progetti su misura complessi e di grandissime dimensioni.

Tra questi, dal 2014 rientrano anche scrubber navali. Diventati obbligatori dal 1° gennaio 2020, in seguito all’inasprirsi delle norme sull’inquinamento marino, questi sistemi innovativi, dotati di filtri per ridurre anidride solforosa, ossidi di zolfo, idrocarburi, metalli pesanti, monossido di carbonio, fuliggine e ceneri nell’acqua e nell’aria, mettono in gioco tutte le conoscenze specialistiche di Nicro, dalla scelta dei materiali migliori, alle ultime tecnologie in fatto di saldatura al plasma.

I nostri tecnici altamente specializzati saranno pronti a consigliarvi nella scelta del sistema più adatto: se ad esempio volete risparmiare sui prezzi elevati dei reagenti, e volete risparmiare sullo spazio di stiva, gli scrubber liquidi potrebbero fare al caso vostro.

Gli scrubber a umido: funzionamento

A differenza degli scrubber secchi, che utilizzano granuli trattati con calce caustica, gli scrubber a umido fanno passare i gas di scarico attraverso un liquido che reagisce chimicamente. I liquidi più utilizzati sono acqua dolce, trattata chimicamente per darle il giusto grado di alcalinità, o acqua di mare, che può essere prelevata e scaricata all’esterno nei circuiti aperti.

In un sistema di scrubber a umido, pertanto, sono compresi in generale:

  • una scrubber unit, un recipiente che porta l’acqua a contatto con i gas di scarico;
  • un impianto di trattamento, per ripulire l’acqua di lavaggio prima di scaricarla in mare (nei sistemi aperti);
  • un impianto per trattare i residuati del lavaggio;
  • un sistema di controllo per lo scrubber e per il monitoraggio delle emissioni.

L’ingresso dei gas di scarico dello scrubber è spesso rappresentato da un tubo di Venturi sul lato o sul fondo della torre di lavaggio. Si tratta di un tubo con un restringimento, in prossimità del quale aumenta la velocità di attraversamento dei gas. È in queste aree ad alta velocità che viene spruzzata l’acqua per il trattamento, come alternativa invece alla nebulizzazione dall’alto, sopra il collo.

E proprio l’acqua usata in questa fase distingue gli scrubber umidi tra circuiti aperti e chiusi, influenzando la presenza di ulteriori componenti nel sistema di depurazione tra pompe, serbatoi e strumenti di monitoraggio e controllo. I circuiti aperti, infatti, usano solo acqua di mare, caricata dall’ambiente esterno con una pompa dedicata. I circuiti chiusi, invece, usano acqua di lavaggio indipendente da quella esterna. Perciò, può trattarsi anche di acqua dolce trattata per raggiungere il giusto grado di alcalinità.

Negli ultimi anni, si sono diffusi inoltre scrubber cosiddetti ibridi, che combinano i vantaggi dei circuiti aperti a quelli dei circuiti chiusi. Il loro costo iniziale è elevato, ma il sistema funziona con combustibili a basso costo, e consente di navigare per periodi di tempi più lunghi e in regola con tutte le normative internazionali, così che i costi si ammortano rapidamente.

Gli scrubber ibridi, infatti, come circuiti aperti evitano l’acquisto della soda caustica e il trattamento dell’acqua di lavaggio. Garantiscono però la stessa efficienza dei circuiti chiusi sia in acque costiere, che in aree ad emissioni controllate, e necessitano di una manutenzione molto ridotta. Il passaggio da un circuito all’altro avviene agendo sulla pompa di aspirazione e circolazione, che aspira l’acqua di mare, e la scarica a fine processo fuori bordo o nel serbatoio per il ricircolo.

Gli svantaggi, invece, sono legati alla necessità di creare un impianto ad hoc, che modifichi in molti casi la struttura delle imbarcazioni. Sono necessari infatti serbatoi di accumulo, e spazi di stoccaggio per contenere le acque reflue fino al momento in cui possono poi essere scaricate. Devono inoltre essere previsti degli SCR (sistemi di riduzione catalitica selettiva), che depurino i gas prima di arrivare allo scrubber. Il montaggio, dunque, può risultare complesso, specialmente per i motori a doppia alimentazione, con tempi e costi di installazione particolarmente elevati.

Che cerchiate quindi uno scrubber liquido o secco, i consulenti tecnici di Nicro sono a vostra disposizione per consigliarvi lo scrubber migliore per le vostre esigenze. Contattare Nicro, infatti, significa rivolgersi a un’azienda in grado di lavorare su progetti complessi e personalizzati, tenendo in considerazione le esigenze in termini di spazi, programmi di noleggio, potenza del motore e caldaia di bordo, disponibilità di acqua dolce e potenza a bordo per far funzionare il sistema in diverse condizioni.

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